XXXI spedizione in Antartide
Green Cross Italia segue l’esperienza dei ricercatori attraverso il diario redatto da Giorgio Budillon, responsabile dell'attività di ricerca scientifica e tecnologica a bordo della nave Italica.
La collaborazione con l’ENEA, nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), nasce dalla volontà della nostra Ong di favorire e promuovere la ricerca sul continente antartico, un luogo privilegiato per lo studio delle contaminazioni ambientali e dei cambiamenti climatici.
La ricerca e l’educazione hanno un ruolo centrale nel cammino verso la sostenibilità ambientale.
Per questo è necessario il dialogo tra la società civile, le istituzioni, le università e il mondo della scuola per favorire tutte insieme questo rinnovamento, preparando i giovani ad assumersi le proprie responsabilità e ad avere un ruolo più attivo nella risoluzione dei problemi ecologici attuali.
Per maggiori informazioni su tutta la XXXI spedizione italiana in Antartide visita il sito web www.italiantartide.it
Ciao Antartide! |
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![]() Il vento catabatico che ha soffiato per giorni impedendo il trasferimento di persone e attrezzature dalla base alla nave Italica finalmente si placa. Iniziano a salire a bordo i colleghi che con noi erano scesi in Antartide oltre un mese fa. La nave pian piano si riempie e ogni cuccetta viene occupata. L’Italica può ospitare circa 90 ricercatori in cabine di quattro o due letti (a castello), tutte con bagno privato. Nel frattempo il personale logistico a terra inizia a mettere la base “in conservazione” in modo che possa affrontare il lungo inverno antartico. Alcuni generatori rimarranno in funzione per assicurare quel minimo di energia elettrica necessaria agli strumenti di misura e controllo che rimarranno attivi tutto l’anno. ![]() Accolti gli ultimi colleghi a bordo l’Italica si prepara ad affrontare la navigazione oceanica che ci separa con la Nuova Zelanda: tutte le attrezzature, il carico e i container vengono “rizzati” (assicurati con cime o catene) in modo da non subire o produrre danni dovuto al rollio e beccheggio della nave. Le previsioni sono buone ma non bisogna correre rischi! La sirena dell’Italica saluta la base Italiana e ci muoviamo in direzione della Nuova Zelanda. Ormai quasi tutto il Mare di Ross è libero dai ghiacci e possiamo navigare velocemente verso nord, se le condizioni meteo marine ce lo consentiranno avremo una velocità di crociera di circa 13 nodi (13 miglia nautiche l’ora). I giorni del rientro sono anche un’occasione per iniziare ad analizzare i dati e le misure che abbiamo effettuato in questa spedizione. Con i colleghi della base confrontiamo le esperienze e organizziamo seminari sulle attività svolte e sui primi risultati ottenuti. ![]() Come sempre i primi tramonti ci riempiono di emozioni dopo oltre un mese di luce continua e quando, alzando gli occhi dal buio dell’Oceano Meridionale, ammiriamo il cielo stellato dell’emisfero australe rimaniamo ammutoliti! Quest’anno abbiamo avuto anche l’opportunità di vedere una aurora che ha dipinto il cielo con fasci di luce verde. Entriamo nel porto di Lyttelton il pomeriggio del 20 febbraio. Il nostro viaggio finisce come sempre e le emozioni sono contrastanti: felici di aver partecipato a questa avventura, felici che sia terminata! Giorgio Budillon, coordinatore scientifico delle campagne oceanografiche per il PNRA © Riproduzione riservata _____ 28 FEB 2014 In attesa del bel tempoLa ricerca continua Sfidando le onde Ciao Luigi Un mare di dati L’arrivo alla base “Mario Zucchelli” Tutti a bordo! Racconti dall’Antartide |