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«Passiamo dalle parole ai fatti» PDF Stampa E-mail

20130910_a-likhotal-gc20L’appello di Alexander Likhotal, presidente di Green Cross International, in occasione dei 20 anni della nostra organizzazione

Nonostante le evidenti prove scientifiche - e la crescente preoccupazione dell’opinione pubblica - sul fatto che il nostro attuale modello di sviluppo stia andando incontro a calamità, i governi non hanno ancora raccolto la sfida di realizzare un mondo equo e sostenibile, pianificato con serietà: le preoccupazioni finanziarie nazionali a breve termine hanno sempre avuto la massima priorità. Come risultato, l’utilizzo delle risorse naturali su larga scala è in aumento e le questioni cruciali che determineranno il futuro non vengono affrontate in modo efficace.

C'è bisogno di agire con maggiore urgenza sulle cause strutturali che hanno portato al peggioramento della situazione, in primo luogo il consumo eccessivo, i rifiuti e l’attuale modello insostenibile di crescita economica. Questo richiede un cambiamento trasformazionale. Finora abbiamo visto molta retorica e dibattiti politici sul cambiamento. Ma i leader devono far seguire i fatti alle parole.

La popolazione mondiale supererà i 9 miliardi entro il 2050. Ogni giorno, ci sono 220.000 persone in più sedute sulla nostra “tavola globale”, molte delle quali hanno fame, sete e sono disperate. Nel corso dei prossimi decenni quasi tutta (95%) l’espansione urbana si concentrerà nel mondo in via di sviluppo, acuendo le tensioni sulle città e sugli insediamenti già sovraffollati, inclusi i bassifondi.

La crescita esplosiva nel mondo in via di sviluppo creerà anche un nuovo e più vasto ceto medio, che potrebbe raggiungere i cinque miliardi di persone entro il 2030 (il 66% in Asia). Questo significa che ci sarà un aumento del potere d’acquisto e di conseguenza la necessità di maggiori risorse, di materiali di consumo e servizi, che sottoporranno il pianeta a nuove tensioni.

E il mondo come sta reagendo a tutto ciò? Per sostenere l’attuale popolazione di 7 miliardi, sono necessarie risorse maggiori di quelle che il mondo possiede già. Stiamo conducendo il pianeta al punto di rottura. Le previsioni dicono che il PIL dovrebbe aumentare da 60mila miliardi di dollari a 200mila miliardi entro il 2050, e questo significa - in termini di risorse - che avremo bisogno dell’equivalente di tre pianeti per soddisfare i nostri bisogni energetici, i consumi e le altre necessità. Chiaramente, una crescita illimitata non è possibile su un pianeta limitato. E aumentare l’efficienza non sarà di certo la pietra filosofale.

Ciò che serve è una rivoluzione nel modo in cui si adoperano le  risorse naturali. La nostra economia richiede una trasformazione sostanziale all’interno della nostra generazione – in campo energetico, industriale, agricolo, della pesca, dei sistemi di trasporto e nel comportamento di produttori e dei consumatori.

Quando sono entrato a far parte di Green Cross, poco dopo la sua fondazione nel 1993, sapevo che avevamo un lunga battaglia davanti a noi per orientare persone, imprese e governi al cambiamento dei valori e trasformare la sostenibilità in un pilastro di sviluppo. Di certo questo è un processo che sta prendendo piede ma che è molto più lento del necessario. Il presidente Obama si sta impegnando per combattere il cambiamento climatico. Anche l’Europa sta difendendo l’energia verde e la Cina ha di fatto riconosciuto che il suo sviluppo deve essere sostenibile.

L’ONU ha riconosciuto il diritto all'acqua come un diritto umano. Le multinazionali del petrolio, le automobili, le aziende chimiche e manifatturiere sfoggiano le proprie credenziali ambientali. L’inquinamento, il cambiamento climatico e l’esaurimento delle risorse naturali hanno affiancato le armi nucleari come minacce esistenziali mantenendo in allerta gli elettori.

C’è la consapevolezza e ci sono molti esempi di ciò che è necessario fare, da parte di aziende, governi e singoli individui. Ma il lavoro deve essere intensificato e i governi devono facilitare la conversione con incentivi per i modelli economici circolari, le energie e le tecnologie green, e allo stesso tempo bisogna abbandonare gli approcci obsoleti, come le sovvenzioni ai combustibili fossili.

Sono necessari un nuovo modo di pensare e l’impegno di tutti per rompere lo “stallo” di impotenza della politica e l’inadeguatezza nell’indagine intellettuale. I leader devono affrontare questa sfida. Fare meno ora - quando i segnali sono così evidenti - vuol dire disonorare il nostro passato e il nostro presente nonché svalutare il nostro futuro. Per non fallire, bisogna passare dalle parole ai fatti oggi stesso.

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Biografia di Alexander Likhotal

A Green Cross International dal 1996, prima come Vice Presidente e poi come Presidente (nel 2000), Alexander Likhotal è nato a Mosca nel 1950.
Dopo aver completato un dottorato in Scienze Politiche e Storia a Mosca presso l’Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali (1972), Alexander comincia la sua carriera accademica come docente presso l’Istituto e più tardi diventa ricercatore senior presso l’Accademia diplomatica del Ministero russo degli Affari esteri.
Nel 1988 diventa professore di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’Accademia diplomatica e Vice rettore dell’Accademia.
Durante il periodo della perestroika di Mikhail Gorbaciov, essendo già un esperto riconosciuto nel campo della sicurezza europea, Alexander viene nominato Capo del Servizio di sicurezza europea presso il Dipartimento internazionale del comitato centrale del partito comunista dell'Unione sovietica (il più alto grado di coordinamento della politica estera sovietica), per poi diventare capo del Gruppo di consulenza, l’unità di consiglieri e speechwriter che lavorano direttamente per la leadership sovietica.
Nel 1991, Alexander viene nominato deputato portavoce e consigliere del Presidente dell’URSS. Dopo le dimissioni di Gorbaciov, rimane al suo fianco come consigliere e portavoce e lavora presso la Fondazione Gorbaciov come Direttore Media.
Alexander ha insegnato alla Northeastern University di Boston, USA (1996 - 1998), è stato ricercatore associato presso Istituto per l'Europa dell’Accademia delle Scienze di Russia a Mosca (1992 - 1997), ed editore associato della rivista Security Dialogue a Oslo, in Norvegia (1994 - 2000). Attualmente è anche membro del Club di Roma e consigliere del World Future Council e del Club di Madrid.
Una biografia completa è disponibile all’indirizzo web: http://www.gcint.org/board/alexander-likhotal
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