Se si scioglie il ghiaccio artico Stampa
20160301_artico01Venerdì 4 marzo al Museo Explora lezione sul clima in diretta dal Polo Nord

Come un enorme cubetto di ghiaccio esposto al sole, la calotta polare artica si sta sciogliendo a un ritmo mai registrato prima, a causa del surriscaldamento del Pianeta. Quali sono le conseguenze sull’ambiente, sugli animali e sulle popolazioni che vivono al Polo Nord? Lo scopriranno gli oltre 100 studenti che domani 4 marzo si recheranno a Explora, il Museo dei bambini di Roma, per partecipare all’incontro “Se si scioglie il ghiaccio artico”, organizzato in collaborazione con il Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

20160301_artico02In collegamento audio e video dalla stazione Artica “Dirigibile Italia” del Cnr, che si trova a Ny-Alesund, nell’arcipelago norvegese delle isole Svalbard, i ricercatori risponderanno alle domande dei giovanissimi, che potranno conoscere perché l’Artico si sta riscaldando più in fretta di ogni altra regione sulla Terra, cosa fanno i nostri ricercatori e che cosa è possibile fare per contrastare i cambiamenti climatici.

La base, il centro di ricerca italiano più a nord del mondo, prende il nome dal dirigibile di Umberto Nobile, che nel 1928 partì proprio da Ny-Alesund per raggiungere il Polo Nord in una sfortunata missione che si concluse tragicamente. Oggi è un villaggio scientifico internazionale e anche gli italiani  partecipano con le loro ricerche alla comprensione dei fenomeni che hanno  un impatto sul clima. I risultati di alcune di queste ricerche saranno spiegati in diretta ai bambini da Rita Traversi e Laura Caiazzo, dell’Università di Firenze, in missione con il CNR per studiare quali conseguenze hanno sull’Artico gli inquinanti prodotti dall’attività antropica che, una volta dispersi nell’atmosfera, raggiungono il Polo.

20160301_artico04«Il particolato atmosferico è una delle componenti che contribuisce allo scioglimento dei ghiacci artici - racconta Angelo Viola, ricercatore del Cnr, tra i relatori dell’appuntamento romano -. Queste polveri, trasportate in atmosfera, precipitano in mare o sulla terra “sporcando” le superfici ghiacciate o ricoperte di neve. In particolare, l’accelerazione dello scioglimento del ghiaccio marino determina un maggiore assorbimento del calore da parte del mare e contribuisce al riscaldamento globale».

«Un fenomeno che possiamo e dobbiamo contenere, continuando a studiare il clima ma anche e soprattutto cambiando i nostri stili di vita - commenta Patrizia Pallara, responsabile dei progetti educativi di Green Cross -. Solo se si stimola il senso civico delle nuove generazioni e la loro capacità critica nei confronti dei comportamenti quotidiani, potremo contribuire a costruire un futuro migliore».

2 MAR 2016
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