Green Cross sostiene l’appello di insegnanti ed educatori per lo ius soli Stampa

20171118_ius-soli-giornata-mondiale-diritti-infanzia_02In occasione della Giornata per i diritti dell’infanzia, ci uniamo all’impegno per l’approvazione della legge sul diritto di cittadinanza

A scuola nessuno è straniero, a scuola i bambini sono tutti uguali. È con questa convinzione che in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra il 20 novembre, ci uniamo alla battaglia di educatori e insegnanti perché venga approvata al più presto la legge di riforma della cittadinanza.

Attualmente sono oltre 800mila i bambini e gli adolescenti achat che sono nati o cresciuti in Italia ma non considerati italiani dalla legge. È per loro che si vuole introdurre lo ius soli temperato, che darebbe cittadinanza a circa 635mila minori nati in Italia, e lo ius culturae per altri 160mila alunni che, nati all’estero, hanno completato qui cinque anni di scuola.

L’appello a cui Green Cross aderisce è stato lanciato da Franco Lorenzoni, maestro elementare, e dallo scrittore e professore Eraldo Affinati: “Noi insegnanti guardiamo negli occhi tutti i giorni gli oltre 800.000 bambini e ragazzi figli di immigrati che, pur frequentando le scuole con i compagni italiani, non sono cittadini come loro. Se nati qui, dovranno attendere fino a 18 anni senza nemmeno avere la certezza di diventarci, se arrivati qui da piccoli (e sono poco meno della metà) non avranno attualmente la possibilità di godere di uguali diritti nel nostro paese”.

20171118_ius-soli-giornata-mondiale-diritti-infanzia_01Per questo chiediamo a gran voce al Parlamento e al Governo di approvare la nuova legge sulla cittadinanza. E invitiamo tutti, insegnanti, educatori, cittadini, a firmare la petizione “Insegnanti per la cittadinanza” e a partecipare alle tante iniziative a favore dello ius soli.

Ma che cosa cambierebbe se la proposta di legge venisse approvata?

La legge attuale

La legge 91 del 1992 considera cittadino italiano:

  • chi ha almeno un genitore italiano, per diritto di sangue (ius sanguinis);
  • chi nasce in Italia senza cittadinanza, cioè da genitori apolidi o se i genitori sono ignoti;
  • chi viene adottato o riconosciuto figlio naturale da italiani.

Il figlio di stranieri può acquistare la cittadinanza italiana se è nato e vissuto in Italia senza interruzioni fino ai diciotto anni, facendo richiesta entro il compimento del diciannovesimo anno, e in presenza di requisiti necessari (reddito minimo, casa idonea per legge).

Lo ius soli

Lo ius soli che si vuole introdurre in Italia prevede che possa diventare italiano chi è nato in Italia da genitori stranieri se almeno uno di loro ha un permesso di soggiorno di lungo periodo. Si chiama ius soli temperato, che è diverso dallo ius soli applicato in alcuni Paesi, come Stati Uniti e Canada, secondo cui chiunque nasca sul territorio di una determinata nazione, ne diventa automaticamente cittadino.

Lo ius culturae

Lo ius culturae, legge della cultura, prevede che:

  • chi è nato o arrivato in Italia da genitori stranieri o è entrato in Italia entro i 12 anni, può diventare italiano da minorenne dopo aver frequentato con successo cinque anni di scuola o frequentato regolarmente corsi di formazione professionale di almeno tre anni;
  • i ragazzi nati all’estero ma arrivati in Italia fra i 12 e i 18 anni potranno ottenere la cittadinanza dopo aver abitato regolarmente in Italia per almeno sei anni e avere superato un ciclo scolastico.
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