Green Cross al Festival di Ostuni per creare un mondo sostenibile |
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![]() Si svolgerà a Ostuni dall’8 al 14 ottobre il Festival della Cooperazione internazionale, organizzato dalla Rete italiana di disabilità e sviluppo (Aifo, Fish, Educaid, Dipi), sui temi della solidarietà internazionale e della cooperazione tra i territori e le comunità, a cui Green Cross prenderà parte intervenendo a due incontri. L’evento, con le sue numerose tavole rotonde, offrirà una panoramica significativa delle realtà italiane coinvolte nella promozione e protezione dei diritti, in particolar mondo delle persone con disabilità, che possono dare un contributo in termini di conoscenze e buone pratiche agli interventi di cooperazione internazionale. Alla tavola rotonda “La Cooperazione italiana e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile: stato dell’arte”, prevista giovedì 11 ottobre, interverrà il presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio, che metterà in luce l’importanza di un allineamento strategico e della messa in rete delle buone pratiche di sostenibilità per la concreta attuazione dell’Agenda 2030. Pacilio parteciperà, inoltre, alla tavola rotonda “Un solo pianeta, un solo futuro: una nuova alleanza per l’ambiente e la salute” in programma venerdì 12 ottobre, dove illustrerà la sfida che le Ong dovranno cogliere e le possibili politiche per promuovere un modello di sviluppo rispettoso delle persone e dell’ambiente. «Le sfide globali per lo sviluppo sostenibile richiedono una maggiore connessione tra gli attori istituzionali e i rappresentanti della società civile e una più intensa azione di sensibilizzazione nei confronti del territorio, perché una comunità aperta, website consapevole e solidale è una comunità più forte», dichiara Francesco Colizzi, psichiatra, coordinatore di Aifo Puglia e organizzatore del Festival. «Anche il concetto di salute non riguarda più solo l’individuo ma la sua globalità e l’interazione con l’ambiente - continua Colizzi -. Per questo occorre superare le tendenze egoiste e individualiste e lavorare con consapevolezza, coinvolgendo soprattutto le scuole, i media e le associazioni, per ampliare le possibilità e le competenze e contrastare la regressione culturale. Mi piace pensare a una sorta di “Eutopia”, che per Don Tonino Bello era la “buona terra”, il luogo di un’umanità più buona: non “Utopia”, cioè un sogno irraggiungibile, ma “Eutopia”, un mondo possibile e realizzabile da qui al 2030 attraverso l’impegno di tutti». Download: Scarica qui il programma completo del Festival ![]() 24 SET 2018 |