Freddas - Terre di Confine è un progetto coordinato e realizzato da Green Cross e co-finanziato dalla Cooperazione italiana del Ministero degli affari esteri per garantire lo sviluppo economico, durevole e ambientalmente sostenibile, delle popolazioni che vivono lungo la valle del Fiume Senegal favorendo l’occupazione, prioritariamente femminile, e l’aumento della superficie messa a coltura.
Localizzazione
Il progetto svolge in due regioni della valle del Fiume Senegal, Saint Louis e Matam, e più precisamente nei villaggi di Bokhol e Gouriki Samba Diom.
Beneficiari
I beneficiari diretti corrispondono a 238 ménages, 80 a Bokhol e 158 a Gouriki Samba Diom. Sono complessivamente attive 932 persone, di cui 365 uomini e 567 donne, per le quali si prevede occupazione aggiuntiva. Altri beneficiari diretti saranno 30 agricoltori e tecnici SAED, che verrano formati nella manutenzione dei sistemi messi in funzione, 300 alunni delle scuole elettrificate grazie alla campagna "Sustain" di Enea e 30 studenti dell'Università Gaston Berger di Saint Louis, che seguiranno le attività del progetto che implicano l'introduzione di tecnologie sostenibili. Inoltre, nel modulo di formazione coordinato da Acra saranno specificatamente formati 24 tecnici per il controllo delle nuove tecnologie colturali e irrigative in zone aride.
Obiettivi

Il progetto ha come obiettivo generale lo sviluppo economico, durevole e ambientalmente sostenibile, delle popolazioni della valle del Fiume Senegal. Il progetto ha altresì come obiettivo specifico l'aumento del reddito dei beneficiari e l'aumento dell'occupazione, prioritariamente femminile, promuovendo un modello sostenibile, equilibrato e durevole di sviluppo agricolo di aree non sfruttate con un utilizzo ridotto e moderato della risorsa idrica derivante dal fiume Senegal.
La stesura del progetto concorda con il Documento Strategico di Riduzione della Povertà (DSRP 2) della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Inoltre, Freddas contribuisce al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio e, in particolare, degli obiettivi: 1.A) Ridurre della metà, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di popolazione che vive in condizione di povertà estrema (con meno di un dollaro al giorno); 1.B) Garantire una piena e produttiva occupazione e un lavoro dignitoso per tutti, compresi donne e giovani; 7.A) Integrare i principi di sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi dei Paesi; invertire la tendenza attuale nella perdita di risorse ambientali.
Descrizione degli interventi
Nelle prossimità del fiume Senegal si eseguirà la messa a coltura di 60 ettari effettivi di terreno abbandonato e in area pre-desertica, a integrazione della copertura del fabbisogno alimentare. Verrà mitigato l’impatto sullo sfruttamento delle risorse naturali, in modo significativo dell’acqua, attraverso la realizzazione di sistemi di irrigazione “goccia a goccia”. Ciò permetterà di ridurre di oltre il 70% il consumo di acqua rispetto alle tecniche attualmente in uso su altri terreni nelle stesse regioni, che a larghissima prevalenza usano lo scorrimento superficiale in canali e derivate. La realizzazione di un modello di uso ridotto delle risorse idriche ha un valore fortemente simbolico in un’area transfrontaliera come quella del fiume Senegal, che segna la frontiera con la Mauritania e il Mali. In questo caso il fiume subisce la pressione di numerosi fattori che ne hanno diminuito la portata media annuale e in modo molto significativo durante alcuni mesi; un’azione attenta a mitigare l’uso della risorsa vuole contribuire a non amplificare possibili elementi di conflitto sull’uso della risorsa tra le popolazioni rivierasche. È prevista una copertura non inferiore all’80% del fabbisogno energetico a scopi irrigui, attraverso una forte e significativa utilizzazione delle fonti rinnovabili di energia solare per la produzione dell’energia necessaria per i pompaggi dell’acqua di irrigazione. Questo permetterà altri vantaggi: una significativa riduzione del costo di produzione dei prodotti agricoli (derivante dal mancato acquisto di combustibili fossili), il corrispondente quasi azzeramento delle relative emissioni e, in parallelo, un significativo incremento della redditività per i produttori che oggi stanno attraversando problemi economici molto forti. Particolare attenzione verrà riservata al controllo delle nuove tecniche colturali e di irrigazione in zone aride. Verranno realizzati moduli formativi per rendere autonomi i beneficiari nel controllo e nell'intervento per correggere, nel corso degli anni, il probabile aumento della salinità dei terreni. Alla fine del progetto verranno consegnate alle comunità locali, organizzate in GIE (Gruppi di Interesse Economico), le tecnologie e le infrastrutture che dovranno essere “perennizzate”. La formazione per la gestione delle tecnologie, dei processi produttivi, di trasformazione, di commercializzazione costituirà la solida base per permettere alle popolazioni di utilizzare al meglio le infrastrutture per tutto il loro ciclo di vita. Lo strumento per poter ottenere questo è rappresentato dalla costituzione di riserve finanziarie, attraverso il pagamento da parte dei beneficiari di una quota per assicurare la gestione delle strutture e la loro manutenzione. Il volume delle quote sarà sempre deciso all’interno delle strutture comunitarie attraverso percorsi di democrazia partecipativa e l’uso delle risorse sarà controllato dai commissari dei conti dei comitati.
Partenariati
Il progetto è realizzato e coordinato da Green Cross e si avvale di numerosi e qualificati partner.
- ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, con la quale viene assicurato il controllo tecnico e scientifico del progetto. - CNTS, la Confederazione nazionale Lavoratori del Senegal, nonché il maggiore sindacato senegalese, che raccoglie e organizza i beneficiari locali, facilita il rapporto con le autorità locali e partecipa attivamente alla direzione del progetto stesso. - ACRA-CSS, Ong italiana, che cura alcuni aspetti formativi e di sostegno allo sviluppo delle imprese sociali. - SAED, la Società nazionale di gestione e sviluppo delle terre del delta del fiume Senegal, che assicura la propria collaborazione per armonizzare il progetto, con le direttive governative sulle politiche di uso delle risorse idriche, agricole e di sviluppo economico, e ricevere dallo stesso progetto possibili contributi per arricchire le stesse. - UGB, l’Università Gaston BERGER di Saint Louis, che fornisce supporto scientifico sugli aspetti agronomici. - USAID, l’Agenzia per lo sviluppo internazionale degli Usa, che contribuisce con la donazione di un quantitativo di alberi da frutta, delimitanti le parcelle dei terreni.
Sono interessati dal progetto i servizi tecnici ministeriali delle regioni di Saint Louis e Matam, le delegazioni dipartimentali di SAED a Daganà e Matam e le comunità rurali di Bokhol e d’Orkadieré (per il villaggio di Gouriki Samba Diom).
Costi
L'investimento complessivo per la sua realizzazione è di circa 2,6 milioni di euro, finanziati per circa 1,8 milioni dalla Cooperazione italiana del Ministero degli affari esteri; i restanti 0,8 milioni sono assicurati con risorse raccolte da Green Cross, attraverso il lavoro in-kind dei collaboratori di Green Cross, dei partner e dei beneficiari.

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