Senegal: il futuro dell’acqua nelle mani delle donne |
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“Water and jobs”, il legame tra acqua è lavoro, è il protagonista della Giornata Mondiale dell’acqua2016 che si celebra il 22 marzo. L’accesso all’acqua può cambiare la vita ai lavoratori e trasformare le società e le economie, sostengono le Nazioni Unite. Ed è quello che abbiamo realizzato attraverso il progetto “Freddas” in Senegal, un lavoro durato tre anni che ha contribuito ad assicurare acqua, sostenibilità energetica, lavoro e pari dignità alle donne. Co-finanzianziato dalla Cooperazione italiana allo Sviluppo del ministero degli Affari esteri e dall’azienda fito-cosmetica L’Erbolario, “Freddas” ha sottratto terreni alla desertificazione, introdotto nuove tecnologie per l’irrigazione e ribaltato il ruolo tradizionale della donna.
«Abbiamo installato sui terreni centinaia di chilometri di tubi e creato impianti di micro-irrigazione che consentono di ridurre dell’80% il consumo di acqua e risparmiare circa 800 milioni di litri ogni anno - spiega il presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio -. L’accesso e lo sfruttamento delle risorse naturali per generare lavoro e prosperità sono spesso fonte di conflitti tra le comunità e con la natura. Per questo abbiamo realizzato un progetto sostenibile a 360 gradi». Ma la vera innovazione di questo progetto è stata mettere in discussione la scarsa presenza femminile negli incarichi più importanti: adesso le donne non solo lavorano ma prendono anche parte ai processi decisionali e ricoprono ruoli di responsabilità all’interno delle imprese sociali che sono state costituite. Sono diventate proprietarie di parcelle di terreno e per di più si occupano della vendita dei prodotti agricoli, viaggiando alla volta dei mercati regionali a bordo di carri a trazione animale forniti dall’Ong. Una cosa prima impensabile.
Per questo abbiamo voluto che le donne fossero le vere protagoniste dei cambiamenti economici e culturali di cui hanno beneficiato gli oltre 11.000 abitanti di queste comunità. Grazie a un’intensa attività di formazione, è stato inoltre possibile creare una maggiore consapevolezza sulla condizione femminile, contribuendo a superare i pregiudizi e valorizzare le diversità di genere. «Grazie a Freddas ad oggi circa mille persone hanno trovato lavoro o consolidato occupazioni precarie, sia sui terreni che nella gestione degli apparati tecnologici - racconta Elena Seina, coordinatrice delle attività di genere di Green Cross Italia -. Di queste, 650 sono donne, alcune delle quali ricoprono ruoli di direzione nelle due imprese sociali create per la gestione delle attività agricole e la commercializzazione dei prodotti. Il progetto ha un ulteriore valore aggiunto: interviene nelle zone più aride e povere del Senegal, dove è presente una forte emigrazione, sia continentale che verso l’Europa». Dalle operose mani femminili prende vita un futuro concreto per le nuove generazioni: con il denaro risparmiato grazie alle nuove tecnologie, messo in una cassa comune del gruppo di interesse economico gestito da una presidentessa, le donne fanno fronte alle spese familiari e permettono alle bambine di andare a scuola. Ognuna diventa quindi portavoce dei propri diritti e garante dell’accesso e della gestione sostenibile dell’acqua per tutta la comunità. Crediti foto: Elena Seina - Green Cross 22 MAR 2016 |